LE PREMESSE: La rosa della squadra protagonista in coppa UEFA viene smembrata per far fronte ai gravi problemi economici di Borsano. Vengono quindi cedute le bandiere Cravero (Lazio) e Benedetti (Roma), Policano (Napoli), Martin Vazquez (Marsiglia), quasi costretto ad accettare il passaggio ai francesi dopo una serie di rifiuti soprattutto per via dell’ingaggio non più sostenibile, e soprattutto il gioiello Lentini che va al Milan per una cifra astronomica. Gli acquisti sono praticamente tutti a parametri zero, tra cui il bomber uruguaiano Aguilera (Genoa), Sergio (Lazio), Fortunato (Bari), Poggi (Venezia) e Silenzi, ormai ai margini a Napoli. Restano invece a Torino i corteggiatissimi Marchegiani, Fusi, Mussi e Venturin. Confermati anche Scifo e Casagrande, che nell’idea tecnica di Mondonico dovrebbero alternarsi dietro alle punte Aguilera e Silenzi. LA STAGIONE: Nonostante la stagione parta con molti dubbi e poche certezze, il Toro ha un avvio spumeggiante tanto da risultare nelle prime settimane l'unica squadra in grado di tenere il passo dell'irresistibile Milan. Dopo un paio di mesi però la squadra si sgonfia, complice soprattutto l'astinenza dal gol durata 4 mesi di Aguilera che si sblocca solo a fine febbraio contro il Pescara. Casagrande appare chiaramente in declino e Scifo fatica a diventare leader. A compensare un attacco molto deficitario ci pensa un’ottima fase difensiva che si appoggia soprattutto sulla cattiveria agonistica di Bruno e sull’affidabilità di Marchegiani, portiere ormai nel giro della nazionale. Da segnalare anche il cambio di presidenza a metà stagione da Borsano al notaio Goveani che annuncia immediatamente tagli decisi sui costi e sugli ingaggi, determinando l’addio di Moggi e sollevando non poche perplessità tra i giocatori più pagati (Fusi, Scifo, ..). Nonostante le peripezie societarie, il campionato si chiude con un tranquillo nono posto in una stagione che viene ulteriormente valorizzata dal successo in Coppa Italia. VOTO: 6,5