LE PREMESSE: La stagione del potenziale riscatto dopo la pessima annata precedente vede l’arrivo alla guida tecnica di Bagnoli, autore del miracolo Verona negli anni 80 e l'addio dei tre tedeschi, oramai in fase calante. Klinsmann viene convinto ad andare al Monaco, Brehme viene spedito al Saragozza, mentre merita un discorso a parte Matthaus, la cui permanenza non sembrava in discussione nonostante l’infortunio al legamento crociato del ginocchio. Tuttavia, a stravolgere le cose con conseguente cessione del simbolo nerazzurro, è l’inserimento del Bayern Monaco che identifica in lui il simbolo del rilancio bavarese. La campagna acquisti è roboante: in difesa arriva il tedesco Sammer (Stoccarda), in mezzo la partenza di Dino Baggio di ritorno alla Juve per fine prestito viene compensata dall’arrivo dello strapagato Shalimov (Foggia), mentre in attacco arrivano tre big: Ruben Sosa (Lazio), Totò Schillaci (Juve) e il macedone Pancev, preso per 14 miliardi dalla Stella Rossa e presentato come il vero top player e la risposta nerazzurra a Van Basten e Papin. LA STAGIONE: Come da recente tradizione, le aspettative vengono presto disattese e la squadra già a ottobre si defila dalla corsa scudetto mostrandosi a tratti indecifrabile. Bagnoli lamenta l’incapacità dei suoi centrocampisti (in particolare Sammer, Berti e Shalimov) di fare la fase difensiva. In attacco Sosa si rivela l'unico colpo azzeccato con 20 gol in 28 presenze, mentre Schillaci si conferma ormai un giocatore lontano da quello di Italia ’90, complici anche tanti infortuni. Ma il vero bluff è Pancev che, già a novembre, viene bollato come il fallimento stagionale, non adeguamendosi minimamente alle necessità del tecnico e rendendosi protagonista di prestazioni pessime che lo portano stabilmente in tribuna. A gennaio Sammer, nonostante le buone prestazioni, chiede e ottiene la cessione al Dortmund per problemi di ambientamento alla realtà italiana. Bagnoli trova la svolta con il cambio dell’assetto tattico e l’inserimento del neo acquisto Manicone a fare filtro davanti alla coppia centrale di difesa, con Shalimov e Berti liberi di assecondare il gioco offensivo. La squadra ingrana nel girone di ritorno consolidando il secondo posto finale e arrivando addirittura ad insidiare il primato del Milan. VOTO: 6,5