LE PREMESSE: Rivoluzione in casa Atalanta con l’addio a giocatori storici come Stromberg (a fine carriera), Caniggia (ceduto alla Roma a peso d’oro) e Nicolini. La quotazione extra di Caniggia (13 miliardi) consente al presidente Antonio Percassi di fare una campagna acquisti assai dispendiosa con gli arrivi di Ganz (Brescia), capocannoniere in B e strappato ai cugini tra i malumori della tifoseria bresciana, dei tre sudamericani Montero (Peñarol), Rodriguez (Toulon, rivelazione della coppa America 91 con l’Argentina), Valenciano (Atlético Junior), Rambaudi (Foggia) e De Agostini (Napoli). Proprio a fine mercato si aggiunge poi il colpo Alemão, svincolato dal Napoli per fine contratto. Confermatissimo in porta Ferron, corteggiato dalla Lazio per tutta l’estate. LA STAGIONE: La squadra guidata da Lippi si dimostra ben presto all'altezza del campionato e va oltre ogni rosea aspettativa. Il giovane libero uruguaiano Montero guida la difesa con l’esperienza di un veterano, Porrini si conferma tra i difensori italiani più interessanti tanto da conquistare l’esordio in Nazionale. In mezzo al campo Alemão dà la giusta esperienza, mentre davanti la velocissima e affiatata coppia formata da Rambaudi e Ganz è un pericolo costante per le difese avversarie. Le delusioni vengono invece dagli altri due stranieri: Rodriguez e Valenciano che non si ambientano. Con un gioco concreto ed efficace, la squadra staziona stabilmente nelle zone medio-alte della classifica, raggiungendo e tenendo a lungo persino il terzo posto, fino alla sconfitta di Napoli a primavera inoltrata. Il finale è un po' amaro, vuoi per l'addio preannunciato di Lippi destinazione Napoli, vuoi per la mancata qualificazione UEFA a causa di un finale in calando. VOTO: 7,5