LE PREMESSE: Al neo allenatore Cagni i tifosi chiedono un nuovo miracolo, dopo le salvezze ottenute a Piacenza. 'Tutti partono alla pari - dichiara Cagni - non esisteranno titolari inamovibili anche perché non abbiamo atleti capaci di fare la differenza'. La campagna acquisti si chiude senza clamore, con un solo straniero ingaggiato, il brasiliano Reinaldo preso dal Palmeiras, dopo una stagione non entusiasmante con l' Anderlecht. Per il resto arrivano il play Corini (Piacenza), unico giocatore conosciuto da Cagni oltre a De Vitis, e poi i difensori Siviglia (Nocerina), Antonio Paganin (Atalanta), Bacci (Torino), i centrocampisti Binotto (Cesena), Leonardo Colucci (Reggiana), Italiano (Trapani) e Orlandini (Inter). Per l'attacco, dopo le insistenze di Cagni che lamenta l'assenza di una punta centrale, la società riesce in extremis a prendere Maniero dalla Samp. Un precampionato non entusiasmante non lascia al Verona grande chances di salvezza, e la migliore garanzia arriva proprio dalla presenza di Cagni, abituato a gestire situazioni difficili. LA STAGIONE: In avvio di campionato pesa l'assenza di Corini che salta per infortunio in primi due mesi e salterà poi gran parte della stagione. La squadra non ingrana, paga grosse ingenuità difensive e l'incapacità di reagire alle difficoltà. In tutto il girone di andata arrivano appena due successi su Roma e Udinese che relegano la squadra al penultimo posto a ben otto punti dalla zona salvezza. Il mercato invernale non rivoluziona le cose e la società si limita all'acquisto di Ametrano in prestito dalla Juve, mentre la meteora brasiliana Reinaldo torna in Brasile, al Cruzeiro. Le minacce di Cagni di dimettersi qualora la squadra dovesse giocare con poco impegno portano dei segnali di risveglio. Le vittorie su Fiorentina e Milan, intramezzate dal pesante 6-1 di Bologna, riaccendono qualche speranza, con il Verona che supera il Cagliari e si porta a -6 dal Piacenza quint'ultimo. Ma è proprio lo 0-0 casalingo con l'ex squadra di Cagni a condannare di fatto la squadra alla retrocessione, nonostante le dieci partite ancora da giocare. Un ultimo inatteso colpo di coda con le vittorie casalinghe su Perugia e Napoli e con i pareggi a Vicenza e a Genova con la Samp (quattro partite di fila senza subire reti) riportano il Verona a soli quattro punti dal miracolo salvezza. Molto si deve alla vena prolifica di Maniero, che chiuderà in doppia cifra. Ma un calendario proibitivo che vede il Verona impegnato in casa con la Juve bisognosa di punti scudetti e con l'Udinese lanciatissima per la UEFA spegne ogni velleità. La stagione si chiude con una mesta retrocessione dovuta soprattutto al rendimento in trasferta, in cui il Verona ottiene appena tre pareggi in tutto il campionato. VOTO: 5