LE PREMESSE: Il presidente Vincenzo Matarrese, alla terza promozione in A della sua gestione, riconferma Materazzi alla guida tecnica nonostante un finale di stagione brutto e condito dalla contestazione dei tifosi per i troppi ‘pareggini pilotati’ ma utili al traguardo della promozione. Sul mercato la società non effettua grandi modifiche, soprattutto per problemi economici che fanno ritardare anche l’iscrizione al campionato. A parte la cessione dell’idolo della tifoseria João Paulo che torna in Brasile (Vasco da Gama) e quella del giovane Grossi (Napoli), vengono riconfermati quasi tutti i giocatori, tra cui Protti, Tovalieri, Pedone e i vari giovani lanciati da Materazzi, come Bigica, Gautieri, e L.Amoruso. Pochi gli acquisti di rilievo: il terzino Paolo Annoni (Como), il cavallo di ritorno Gerson (Lecce) in mezzo al campo e l’attaccante colombiano Guerrero (Atlético Junior), capocannoniere con ben 34 gol nell’ultimo campionato colombiano seppur non convocato ai mondiali americani per contrasti con il c.t.. Il Bari si presenta come squadra ‘operaia’, modesta, con un impianto composto da giocatori italiani che per sette undicesimi non ha mai giocato in serie A. Per evitare una pronosticabile ricaduta in B si confida molto sul pragmatismo di Materazzi, da sempre considerato tecnico tradizionalista di scuola trapattoniana. LA STAGIONE: La squadra di Materazzi diventa ben presto una delle sorprese del campionato con ben sette vittorie nelle prime dodici giornate, tra cui il successo esterno al Meazza sull’Inter. Dopo una flessione con quattro sconfitte consecutive, la squadra si assesta sulla metà classifica. Tutte le attenzioni vanno sul ‘Cobra’ Tovalieri, autore della maggior parte delle segnature baresi e che chiuderà il campionato con 17 centri tutti su azione. Se per Tovalieri e Materazzi questa è la stagione della rivincita, per altri è la stagione dell'affermazione. A cominciare dai due baresi doc: Bigica, ispiratore del gioco, e Amoruso, centrale difensivo con licenza di offendere. Delude invece Guerrero, che appare spesso evanescente e poco incisivo. Nel finale di stagione un evidente calo di rendimento crea qualche patema di classifica ma, grazie anche alla vena realizzativa di Protti, la salvezza arriva in anticipo con la vittoria di San Siro sul Milan. VOTO: 7