LE PREMESSE: Il neopromosso Piacenza dell’esordiente in A Cagni si presenta alla sua prima in Serie A con una rosa tutta italiana che viene confermata in blocco, con i soli acquisti di Ferrante (Parma) e Polonia (Verona). Una scelta mirata a puntare tutto sulla coesione e intesa di un gruppo affiatato che vede i suoi punti di forza nel portiere Taibi, in una difesa rocciosa guidata dal libero Lucci coadiuvato dai centrali Polonia e Maccoppi, nel dinamismo in mezzo al campo di Papais e dell'ala destra Turrini, mentre il reparto offensivo punta tutto sull’esperienza di De Vitis, supportato dai giovani Piovani e Ferrante. La sensazione, comunque, è che il Piacenza sia tra i principali indiziati alla retrocessione. LA STAGIONE: Il gioco non è esteticamente impeccabile, la squadra gioca in modo 'operaio', segna poco ma subisce anche poco (il 5-4 sul Foggia è una piacevole eccezione), tuttavia lo stile di gioco concreto e artigianale porta i suoi frutti e la classifica vede il Piacenza sempre in piena corsa per la salvezza, concendendosi persino il lusso di eliminare il Milan dalla Coppa Italia. Il Piacenza comunque non mette in campo solo aggressività e pressing ma anche qualità tecnica, soprattutto in Turrini, Ferrante e Piovani, e Cagni viene a più riprese elogiato dai colleghi. Il sogno si interrompe all'ultima di campionato, in cui il Piacenza gioca di venerdì a Parma per consentire ai ducali di preparare al meglio la finale di coppa. La domenica successiva la Reggiana, già consapevole del risultato di Parma, vince a San Siro su un Milan imbottito di riserve per preparare la finale di Champions e condanna il Piacenza alla beffa della retrocessione, tra l’indignazione dei piacentini. Nonostante la retrocessione, i tifosi del Piacenza ringraziano la squadra di Cagni, protagonista di un'eccellente stagione in serie A. VOTO: 6,5