Testo
Come Giuda scappo via
Spezzo le catene
Ho tradito il mio amico
Voci inseguono
Nel buio la mia preda
Il vento se le porta via
Non sembra vero
La saggezza è una pazzia
E impedisce di vedere
Ogni uomo spera di comandare
Bestie in guerra
Sulla Terra, sulla Terra
Bestie in guerra
Sulla Terra, sulla Terra
La saggezza è una pazzia
E impedisce di vedere
Ogni uomo spera
Di comandare
Vive per questo
Ed uccide anche per meno
No, io non lo voglio più
Continuo a andare
Giuda scappa via
Giuda corre via
Ahi, ahiahiahi!
Bestie in guerra
Sulla Terra, sulla Terra
Un altro cuore che non batte più
Ahi, ahiahiahi!
Un altro cuore che non batte più
Sulla canzone...
Sulla terra, brano dalle atmosfere cupe e angosciate, offre una visione mistopica del genere umano, delineandone la decadenza spirituale tanto a livello individuale (il tradimento nei confronti di un amico) quanto di umanità in generale (la sete di potere, l'affermazione della guerra).
La prima parte racconta la fuga del protagonista-narratore che, proprio come Giuda, baratta la propria salvezza sacrificando quella di un amico e, allontanatosi di corsa dal luogo del misfatto fino al non sentire più le voci degli inseguitori, trova sollievo nell'agognata salvezza (non sembra vero), quasi dimentico del prezzo pagato (il tradimento dell'amico divenuto preda sacrificale).
Il resto della canzone si concentra sugli antivalori che caratterizzano il genere umano. Gli esseri umani hanno ormai perso ogni forma di umanità, sono bestie corrotte, determinano la guerra per miope convinzione che sia la soluzione più saggia per ripristinare l'ordine (La saggezza è una pazzia e impedisce di vedere). E in altri casi agiscono con piena consapevolezza, spinti unicamente dalla sete di potere (Ogni uomo spera di comandare, vive per questo e uccide anche per meno).
Tutti gli scenari descritti portano al desolante verso che chiude la canzone (Ahi, ahiahiahi, Un altro cuore che non batte più), che rappresenta da un lato la morte fisica dell'amico-preda come di ogni vittima di guerra e, da un punto di vista più metaforico, la morte spirituale del Giuda-traditore come dell'intero genere umano.