Testo
Uh!
Tu mi hai cercato fino a qui,
Sono ancora un po' stonato
Sto oscillando su una lama
Fra orizzonti e vertici
Tu sei venuta fino a qui
Superando i sette mari, volavi
Oh! tu sei forte, mi ferisci
Regina della pioggia
Forte pioggia
Strana pioggia
Strana pioggia
La-la-la-la
la-la-la-Eh!
la-la-la-Eh!
Uh!
Tu mi hai legato in una scatola
col corpo da scorpione
Non posso stare
Il mondo cambia colore e la mia pelle
non ha odore
Resta
Una parte di me
Quella più, quella più vicina al nulla
Resta
Una parte di me
Quella più, quella più vicina al nulla
Vicina al nulla
Resta
Una parte di me
Quella più, quella più vicina al nulla
Vicina al nulla
Resta
Una parte di me
Quella più, quella più vicina al nulla
Vicina al nulla
Resta Resta Resta
Resta Resta Resta Uh!
Sulla canzone...
Il potente pezzo di apertura della pietra miliare '17 Re' è, per indicazione degli stessi Litfiba, ispirata al disastro di Chernobyl, avvenuto il 26 aprile 1986 nei dintorni della cittadina ucraina appartenente alla allora Unione Sovietica.
Il protagonista, che sembra trovarsi ad una distanza considerevole dal luogo dell'evento, viene ugualmente raggiunto dalla nube di materiale radioattivo cui egli, inorridito, si rivolge (tu sei venuta fino a qui, superando i sette mari, volavi), e in effetti la nube, trascinata dai venti, raggiunse i Balcani, l'Europa Occidentale, fino persino alla costa orientale del Nord America, attraversando mari e oceani e dando luogo a pericolose piogge acide, le sole in grado di contaminare il suolo (Strana pioggia).
A sèguito dell'arrivo della pioggia, il panorama e il corpo del protagonista vengono investiti e distrutti dai dannosi effetti della contaminazione (il mondo cambia colore e la mia pelle non ha odore) fino a che resta una parte di me, quella più vicina al nulla.
E, nonostante tutto, la storia si ripetè (Fukushima 2011)..