Litfiba - La preda (Significato e Interpretazione della Canzone)
"I parenti sono come gli stivali...
più sono stretti e più ti fanno male"
(Charlie Firpo - Pari e Dispari)
Versione Studio Luna / La Preda (1983)
Versione Studio Desaparecido (1985)
Live Trilogia del Potere 1983-1989 (2013)
Testo
Vai! La nebbia ha un corpo leggero
E tu vai
Non senti quella voce dice: 'Dove vai?'
Vai! Affilatissimo stiletto tu hai
con lama a doppio taglio 'Credi che ce la farai?'

Sei
In ombra, solo, nasconderti non puoi
Salvarti oramai è tardi
Sei
In agguato, la preda tua è lì
Ma tu gli dai le spalle
Credi che ce la farai
Vai!
Ce la farai

Affilatissimo stiletto tu hai
Con lama a doppio taglio 'Credi che ce la farai?'
Vai!
Credevi di cacciare ma adesso la preda sei tu sei tu, sei tu
Credevi di cacciare ma adesso la preda sei tu, yeah
Credevi di cacciare ma adesso la preda sei tu
Credevi di cacciare ma adesso la preda sei tu
Sulla canzone...
Il significato del testo 'La preda' può essere oggetto di libere interpretazioni. Di oggettivo abbiamo solo due aspetti:
1) l'ambientazione che vede la frenetica lotta per la sopravvivenza tra il cacciatore e la sua preda, ben enfatizzata anche dal ritmo frenetico della canzone, e che vede anche la presenza ossessiva e ingombrante di un osservatore esterno che si rivolge a entrambe le figure e che prova a metterle in soggezione: Credi che ce la farai? al cacciatore, Salvarti oramai è tardi alla preda.
2) una dichiarazione di Piero Pelù che afferma di aver scritto la canzone pensando al rapporto difficile con il padre, che gli contestava la decisione di essersi dato alla musica anziché provare a cercarsi una strada più convenzionale.

Il testo è comunque del tutto interpretabile soggettivamente. Per esempio:
la voce dell'osservatore potrebbe essere quella del padre di Piero che gli contesta le sue scelte (con lama a doppio taglio credi che ce la farai?), dove la lama a doppio taglio potrebbe essere la scelta della carriera musicale che, se da un lato promette successo e celebrità, d'altra parte può invece generare fallimenti e insuccessi, e quindi per questo è a doppio taglio. In questo senso il cacciatore si illude di conquistare la preda (cioè il successo) ma diventa - quando le cose vanno male - preda lui stesso, cioè sconfitto e inghiottito dalla sua stessa scelta.
Un'altra interpretazione potrebbe essere più generale, considerando che la canzone fa parte del periodo 'Trilogia del Potere'. Il cacciatore è l'uomo moderno che cerca con ogni mezzo di sfruttare il prossimo, plasmare la natura e il mondo per suo beneficio personale per poi accorgersi solo all'ultimo della sua pochezza rispetto alla potenza del mondo che, prima o poi, ristabilisce il proprio equilibrio naturale (credevi di cacciare ma adesso la preda sei tu).
Giuseppe
[22/12/2017 ore 12:00]
A me ha pensare molto al film:"eye of the needle".