Litfiba - Corri (Significato e Interpretazione della Canzone)
"Il cuore è solo un muscolo impazzito"
(Litfiba - Febbre)
Versione Studio Litfiba 3 (1988)
Versione Studio Sogno Ribelle (1992)
Live al Montreux Jazz Festival (1991)
Testo
Se guardo il cielo non lo sfioro neppure
E il paradiso sembra un sogno da pazzi
Forse vorrei inventarne uno nuovo
Ma vivo a testa in giù
Sono un bastardo se distruggo tutto
Sarò bastardo se ne lascio un po'
Io voglio fare un fuoco di tutto
Perché la noia passi via
Notte
Sono un lupo nella notte
Sono il selvaggio nelle strade deserte
E sto cercando un paese innocente
Ma questa terra è già troppo malata
E cado a testa in giù
Sono arrivato per vivere tutto
Sono arrivato ma non tornerei
Voglio pisciare sulle scarpe alla noia
Corro fino al limite
Notte
Sono un lupo nella notte
Sono un lupo nella notte
Non ti voltare mai

Notte
Sono un lupo nella notte

Sei solo, corri, corri, corri, corri
Sei solo, corri, corri, corri, corri
Sei solo, corri, corri, corri, corri
Sei solo, corri, corri, corri, corri
Solo,
Sei solo,
Solo,
Non ti voltare mai,
Non ti voltare mai,
mai, mai!
Sulla canzone...
Come in diverse altre canzoni del repertorio litfibiano, in 'Corri' viene affrontato il tema della religione vista nell'ottica anticlericale del gruppo. A tal proposito, risulta indicativa una dichiarazione rilasciata nel '91 dal frontman Pelù sull'argomento 'Chiesa' e, più in generale, 'Religione': 'La religione è entrata prepotentemente nelle nostre esistenze fin dalla nascita, visto che viviamo in un Paese cattolico, credente o papalino che dir si voglia. Quindi la nostra formazione è quella di battesimo - catechismo - comunione - cresima, naturalmente con un'aura di moralismo che ha sempre cercato di condizionare le scelte di noi ragazzini e dove si è comunque assolvibili da ogni peccato con dieci Pater Noster e tre Ave Maria. C'è dunque in noi un po' di questo costume obbligato, tipico soprattutto dei Paesi latini, dove la religione è fede per chi non ha un c...zo nella vita; però al tempo stesso arriva a estremi di irrazionalità che sfociano nel pagano, e quindi possiede un certo fascino. Nell'idea di riempirsi di croci dappertutto c'era comunque il desiderio di ironizzare sul dark, tendenza della quale anche noi, a ragione o a torto, eravamo considerati esponenti'.
L'incipit della canzone rispecchia prepotentemente questa concezione con il verso Il paradiso sembra un sogno da pazzi che richiama molto da vicino quello presente nel successivo El Diablo (Il paradiso è un'astuta bugia). Il protagonista della canzone vede nel cielo qualcosa di molto distante da sè, ripulendolo così da ogni significato allegorico, e si sente in totale opposizione rispetto alla massa credente (Vivo a testa in giù). Sogna di rivoltare il mondo come un calzino (Io voglio fare un fuoco di tutto) e rimodellarlo su nuovi valori per combattere e abbattere quella noia spirituale che, veicolata dalla religione, rende passive le coscienze. Sogna di trovare un luogo incontaminato da credenze e superstizioni, e gira come un selvaggio alla ricerca di questo paese innocente. Ma, rendendosi conto che questa terra è già troppo malata, ovvero le credenze sono troppo radicate per poter svegliare le coscienze dal torpore, dalla 'noia', accetta la propria solitudine e, come un lupo nella notte, corre via, da solo, senza voltarsi mai, consapevole di poter contare solo su di sè.
Stefano
[15/10/2015 ore 18:29]
io stavo riflettendo in base a l'aiuto della tua spiegazione del testo molto buona e vera solo aggiungerei che mette un lupo in sostituzione ad una persona che e coscente che dice sono tutti i sono racchiudono la sua vita che ormai è al limite.