Testo
Le sei e ventisei ci sono notti in cui non sai dormire
e più lo chiami e più Morfeo ti dice: 'Non ce n'è!'
Scendere per strada in cerca di una birra e poi trovarsi
a raccontare a una puttana tutti i tuoi perché...
Non pensavo di esser stato divertente invece guarda
come ride, sembra anche felice, molto più di me.
Ma se ti piace nascere al tramonto puoi dormire insieme a me.
Guarda un po' dove ti porta la vita!
In questa notte sbagliata la birra è finita si
ma tu puoi essere mia amica?
Ci penserò magari tutta la vita!
Se Dio sapesse di te sarebbe al tuo fianco.
Direbbe: 'Son io! Quel pittore son io!'
Facendosi bello per te.
Ma è troppo occupato a dipingere nuvole in cielo
per badare anche me..
L'asfalto mentre corri sembra un fiume verso il mare
il panorama se ti volti è spazio e tu sei l'astronave.
Perderti nei vicoli, domani non svegliateci
c'è la luna da esplorare, la stella polare dov'è?
Poi sentirsi liberi, prigionieri e simili.
Torneremo liberi! Ma liberi da che?
Se ti piace nascere al tramonto puoi dormire
Se ti piace nascere al tramonto puoi dormire
Se ti piace nascere al tramonto puoi dormire insieme a me.
Se Dio sapesse di te sarebbe al tuo fianco.
Direbbe: 'Son io! Quel pittore son io!'
Facendosi bello per te.
Ma è troppo occupato a far piovere il cielo
dare vita a uno stagno e forza all'oceano
ed io come un vecchio scienziato
l'ho scoperto.
L'ho scoperto.
Sulla canzone...
Può capitare di ritrovarsi nel personaggio solitario e notturno raccontato da questa canzone, con la sua propensione - se non persino esigenza - a raccontare i propri fatti, i propri 'perché' a una perfetta sconosciuta, aprendosi a lei completamente, come non si riesce o non si vuol fare con le persone vissute nella quotidianità, che siano conoscenti, colleghi di lavoro o parenti.
La canzone è davvero bella per la ricchezza di immagini in essa presenti. L'immagine di Dio tutto intento come un bimbo a dipingere le nuvole in cielo e dar nuova vita agli stagni per mezzo della pioggia, un Dio tanto umano da vantarsi della propria creatività per far colpo su di Lei. E poi la luna, lo spazio, la stella polare, tutto un universo metaforico da scoprire ed esplorare insieme a Lei, che è l'astronave, il mezzo e il fine per vivere e scoprire le bellezze della vita... tutte immagini che lasciano tanto spazio alla poesia, alla fantasia, all'immaginazione, alle emozioni..
Parola all'artista, che spiega per filo e per segno il suo significato della canzone:
'L'ho scritta al pianoforte alle sei e ventisei del mattino, a Bologna.
Dentro a questa canzone di soli quattro minuti e mezzo c'è un mio piccolo, umile 'romanzo'. Penso che le persone abbiano sempre più bisogno di immagini nelle canzoni, perché sempre più gente sembra far fatica a chiudere gli occhi ed immaginare mondi diversi dal proprio. Questa canzone si pone l'obiettivo di raccontare, strofa dopo strofa, le vicende di un uomo disperato, al confine tra la notte e il giorno.
Bologna (ma forse ogni città italiana in generale) è capace di mischiare ingredienti diversi sotto lo stesso cielo: il sacro e il profano, le prostitute seminude sui viali del centro storico e le chiese illuminate a giorno durante tutta la notte. Il profumo delle osterie e del buon vino che accarezza i portici ogni sabato sera e l'odore d'incenso delle processioni la domenica mattina. Da una parte l'infinita pianura padana, la via Emilia ricca di sapori di terra antica e tradizioni nate dalla povertà, dall'altra il mare, le discoteche per i giovani, la contagiosa voglia di divertirsi dei romagnoli e le ragazze che ti fanno girare la testa più di un bicchiere di Sangiovese. La fame di saggezza laica dell'Università più antica d'Europa e le certezze assolute di una chiesa tanto in crisi quanto ancora potente sotto le due torri...
'Le sei e ventisei' è un inno a tutto questo, non soltanto alla notte. è un omaggio a chi come me ha pensato che forse, andando a vedere bene, smussando la paura, rischiando un po' di più, si incontri la verità.
Mentre la scrivevo avevo in mente i cantautori che ho amato di più: Lucio Battisti, Bob Dylan, Lucio Dalla, Vasco Rossi, Giorgio Gaber, Francesco De Gregori. Forse questa canzone è il risultato di tante briciole di questi cantautori, unite a comporre una ricetta nella quale mi riconosco con grande consapevolezza: il pop che non rinuncia a dare importanza alle storie che racconta.'