Versione Studio La dura legge del gol! (1998)
Concerto in Piazza Duomo a Milano (22/7/1998)
Live Radio Show
Testo
Ti ricordi quell'estate
in moto anche se pioveva
tentavamo un po' con tutte
cosa non si raccontava
ci divertivamo anche
con delle cose senza senso
questo piccolo quartiere
ci sembrava quasi immenso
Poi le strade piano piano
ci hanno fatto allontanare
e il motivo sembra strano
non lo saprei neanche dire
solo ti vedevo qualche volta
in giro con quegli altri
tu che mi dicevi
qualche sera passerò a trovarti
io che avevo i fatti miei
ti ricordi quella
con quegli occhi grandi bianchi
mi dicevi è troppa bella
forse è stato il tempo
forse quella solitudine
che ci portiamo dentro
però credimi
se tornerai
magari poi
noi riconquisteremo tutto
come tanti anni fa
quando per noi
forse la vita era più facile
Forse è stato il tempo
forse quella solitudine
che ci portiamo dentro
troppo grande per noi
Ti ho rivisto stamattina
sul giornale la tua foto
steso su quella panchina
non sembravi neanche tu
forse te la sei cercata
forse non sei stato forte
non m'importa ma non so
se eri pronto per la morte
io che ho sempre i fatti miei
con un'altra donna
con degli occhi grandi
che anche tu
mi diresti è troppo bella
forse è stato il tempo
forse quella solitudine
che ci portiamo dentro
però credimi
se tornerai
magari poi
noi riconquisteremo tutto
come tanti anni fa
quando per noi
forse la vita era più facile
se tornerai
magari poi
noi riconquisteremo tutto
come tanti anni fa
quando per noi
forse la vita era più facile
Ti ricordi quell'estate
in moto anche se pioveva
tentavamo un po' con tutte
cosa non si raccontava
ci divertivamo anche
con delle cose senza senso
questo piccolo quartiere
ci sembrava quasi immenso
Poi le strade piano piano
ci hanno fatto allontanare
e il motivo sembra strano
non lo saprei neanche dire
solo ti vedevo qualche volta
in giro con quegli altri
tu che mi dicevi
qualche sera passerò a trovarti
io che avevo i fatti miei
ti ricordi quella
con quegli occhi grandi bianchi
mi dicevi è troppa bella
forse è stato il tempo
forse quella solitudine
che ci portiamo dentro
però credimi
se tornerai
magari poi
noi riconquisteremo tutto
come tanti anni fa
quando per noi
forse la vita era più facile
Forse è stato il tempo
forse quella solitudine
che ci portiamo dentro
troppo grande per noi
Ti ho rivisto stamattina
sul giornale la tua foto
steso su quella panchina
non sembravi neanche tu
forse te la sei cercata
forse non sei stato forte
non m'importa ma non so
se eri pronto per la morte
io che ho sempre i fatti miei
con un'altra donna
con degli occhi grandi
che anche tu
mi diresti è troppo bella
forse è stato il tempo
forse quella solitudine
che ci portiamo dentro
però credimi
se tornerai
magari poi
noi riconquisteremo tutto
come tanti anni fa
quando per noi
forse la vita era più facile
se tornerai
magari poi
noi riconquisteremo tutto
come tanti anni fa
quando per noi
forse la vita era più facile
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Sulla canzone...
Max Pezzali dedica questa canzone ad un suo amico di gioventù con il quale condivideva la maggior parte dei momenti belli e spensierati, tipici del periodo adolescenziale (ci divertivamo anche con delle cose senza senso).
Come nella maggior parte dei rapporti affettivi del periodo adolescenziale, accade che il loro rapporto cambi. Non si comprende il vero motivo che fa allontanare i due ragazzi (il motivo sembra strano, non lo saprei neanche dire); d'altronde se si tiene ad una persona, il tempo lo si trova sempre. Ma, in questo caso, c'è un motivo più grande che rovina il loro rapporto d'amicizia: l'amico aveva iniziato a drogarsi e a frequentare nuove persone non proprio raccomandabili (solo ti vedevo qualche volta in giro con quegli altri).
Dall'altro lato, Max vive la sua prima storia d'amore con una bella ragazza (io che avevo i fatti miei ti ricordi quella con quegli occhi grandi) e magari avrà anche avuto dei pregiudizi nei confronti del suo vecchio amico che si drogava. Max non riesce a comprendere il perché della scelta del ragazzo di avere a che fare con la droga. Si pone delle domande, ma non riesce a trovare una risposta (forse è stato il tempo, forse quella solitudine che ci portiamo dentro), non ha una certezza e, d'altronde, quello che passa per la testa delle persone, in determinati momenti, non si può realmente comprendere.
Purtroppo, la canzone non termina con un lieto fine. Max viene a conoscenza della morte del suo vecchio amico (Ti ho rivisto stamattina sul giornale la tua foto steso su quella panchina non sembravi neanche tu) e, in quell'istante, gli tornano alla mente quegli interrogativi che si era posto ai tempi (forse te la sei cercata, forse non sei stato forte, non m'importa ma non so se eri pronto per la morte). L'unica certezza è la perdita dell'amico, il rimpianto di non averlo potuto o saputo aiutare e il desiderio ormai impossibile che lui torni e le cose vadano in un altro modo: però credimi, se tornerai...)
Max Pezzali dedica questa canzone ad un suo amico di gioventù con il quale condivideva la maggior parte dei momenti belli e spensierati, tipici del periodo adolescenziale (ci divertivamo anche con delle cose senza senso).
Come nella maggior parte dei rapporti affettivi del periodo adolescenziale, accade che il loro rapporto cambi. Non si comprende il vero motivo che fa allontanare i due ragazzi (il motivo sembra strano, non lo saprei neanche dire); d'altronde se si tiene ad una persona, il tempo lo si trova sempre. Ma, in questo caso, c'è un motivo più grande che rovina il loro rapporto d'amicizia: l'amico aveva iniziato a drogarsi e a frequentare nuove persone non proprio raccomandabili (solo ti vedevo qualche volta in giro con quegli altri).
Dall'altro lato, Max vive la sua prima storia d'amore con una bella ragazza (io che avevo i fatti miei ti ricordi quella con quegli occhi grandi) e magari avrà anche avuto dei pregiudizi nei confronti del suo vecchio amico che si drogava. Max non riesce a comprendere il perché della scelta del ragazzo di avere a che fare con la droga. Si pone delle domande, ma non riesce a trovare una risposta (forse è stato il tempo, forse quella solitudine che ci portiamo dentro), non ha una certezza e, d'altronde, quello che passa per la testa delle persone, in determinati momenti, non si può realmente comprendere.
Purtroppo, la canzone non termina con un lieto fine. Max viene a conoscenza della morte del suo vecchio amico (Ti ho rivisto stamattina sul giornale la tua foto steso su quella panchina non sembravi neanche tu) e, in quell'istante, gli tornano alla mente quegli interrogativi che si era posto ai tempi (forse te la sei cercata, forse non sei stato forte, non m'importa ma non so se eri pronto per la morte). L'unica certezza è la perdita dell'amico, il rimpianto di non averlo potuto o saputo aiutare e il desiderio ormai impossibile che lui torni e le cose vadano in un altro modo: però credimi, se tornerai...)
TREMOLADA ALESSANDRO
[11/01/2018 ore 12:35]
SONO ALESSANBDRO
CARO MAX DEVO CONOCERTI LA TUA PERSONA ALESSANDRO
SONO PASIONATO DI TE MAX PEZZALI PIU' 883
VOGLIO ESSERE IL TUO AMICO PO UNA CO SA
PUOI DARE IL NUMERO CELL CON WHATSAPP ILTUO AMICO PER MESSAGIGIO GRAZIE 1000
Raffaele
[27/07/2018 ore 11:09]
Viva max
Stefano
[04/05/2019 ore 16:37]
Io penso che max li e stato vicino il più possibile ma la vita e un bivio c'è chi prende la strada giusta e chi si perde e pultroppo svolte e una strada a senso unico e nn si può più tornare indietro neanche con l'aiuto del più fedele dei amici ,tutte le volte che ascolto la canzone o i brividi e sento la tristezza di max ma e veramente una canzone stupenda e max e il mio idolo
Angelo
[24/08/2019 ore 22:07]
Ci sono passato ogni volta che la sento penso a quel pazzo di mio amico morto a 30 anni accidenti ragazzi anche se difficile la vita è bella
Davide
[16/02/2020 ore 16:07]
Ciao max,ogni volta che ascolto questa canzone mi ricorda i tempi in cui andavamo a ballare e ci ricorda il nostro amico maury,morto a 17 anni...ci.manca tanto e la.canzone è l.unico modo per.ricordarci di.lui.
Grazie di tutto per.averla prodotta
Se.lui fosse qui ne avrebbe avuti 38 come me
Alberto
[03/04/2021 ore 18:19]
Io da oggi a 43 la chiudo qui ...
Camorani Filippo
[19/12/2021 ore 10:55]
Penso che fa parte della vita di tutti i giorni è la colonna portante del mondo che verrà